Combattere lo stress da caldo nei suini

Lo stress da caldo rappresenta una crescente preoccupazione per la suinicoltura mondiale esacerbato dai cambiamenti climatici e dall’incremento delle temperature e dei livelli di umidità. Si stima che i danni economici globali associati a questo fenomeno raggiungano i 200 miliardi di dollari all'anno, rendendolo una minaccia concreta per la sostenibilità produttiva. L'implementazione di efficaci strategie ambientali, nutrizionali e gestionali può aiutare a ridurre l'impatto negativo sulla salute, sulle prestazioni e la produttività dei suini. Numerosi studi hanno dimostrato che anche un’esposizione allo stress da calore per un periodo breve (compreso tra le 2 e 6 ore) può compromettere la funzionalità della barriera intestinale, aumentandone la permeabilità e favorendo l’assorbimento di batteri patogeni nel flusso ematico.

 

Gli effetti più comuni dello stress da caldo includono: 

produzione di latte 

Mortalità  

Tasso  di aborto

peso di macellazione

L'indice di stress da calore dei suini

Quando si manifesta lo stress da caldo?

I suini sono particolarmente sensibili alle alte temperature a causa della loro limitata capacità di termoregolazione: non sudano in modo efficiente e dissipano il calore principalmente attraverso la respirazione e il contatto con le superfici fresche.

Lo stress da calore si verifica quando i suini sono esposti a temperature superiori alla loro zona di comfort (tipicamente 16-18°C per scrofe e suini da ingrasso). 

L’indice di stress da calore (THI, Temperature Humidity Index) fornisce un'utile guida per valutare i livelli di rischio. In generale:

  • I suini in magronaggio iniziano a sperimentare lo stress da calore a circa 28°C quando l'umidità è bassa (30%), ma a livelli di umidità più elevati, anche temperature più basse possono essere problematiche. 
  • I suini in ingrasso-finissaggio mostrano cali di performance già a 23°C. 
  • Scrofe e verri sono ancora più vulnerabili, con soglie di tolleranza inferiori.

Quando le temperature superano i 28°C con un'umidità moderata, la salute intestinale e le prestazioni di crescita possono risentirne in modo significativo. Nei casi più gravi, gli animali passano da uno stato di allerta a una vera e propria zona di pericolo, dove è necessario intervenire tempestivamente per prevenire gravi impatti sulla salute o mortalità. 

Impatto sulla salute e sulle performance

L’esposizione prolungata a temperature elevate può causare:

  1. Riduzione dell'assunzione di mangime, con conseguente perdita di peso, tassi di crescita rallentati e minore efficienza alimentare. 
  2. Aumento della frequenza respiratoria, con rischio di disidratazione e squilibri metabolici. 
  3. Problemi riproduttivi, tra cui calo della fertilità, figliate più piccole, aborti e scarsa qualità dello sperma. 
  4. Cambiamenti comportamentali, come irrequietezza e aggressività. 
  5. Compromissione della funzione immunitaria: maggiore suscettibilità alle infezioni. 
  6. Aumento della mortalità, soprattutto negli animali giovani, stressati o immunocompromessi. 

STRATEGIE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELLO STRESS DA CALDO

 

Strategie ambientali:

  • Sistemi di raffreddamento: È fondamentale garantire che le scrofe abbiano accesso ad ambienti freschi, soprattutto nei periodi più caldi. Tra le soluzioni più efficaci rientrano l'installazione di ventole, sistemi di nebulizzazione e raffrescamento evaporativo, che permettono di abbassare sensibilmente la temperatura dell’ambiente.
  • Ventilazione adeguata: Un corretto ricambio d’aria all’interno dei ricoveri è essenziale per prevenire l’accumulo di calore. Sistemi di ventilazione ben progettati favoriscono il flusso d’aria, migliorano la dispersione del calore corporeo e riducono il rischio di ipertermia nelle scrofe.
  • Stabulazione confortevole: Minimizzare l’esposizione diretta alla luce solare è cruciale per limitare il riscaldamento passivo degli ambienti. Inoltre, pavimentazioni fresche e fessurate permettono un miglior scambio termico con il suolo, offrendo ai suini un'opzione per raffreddarsi in modo naturale.

 

Strategie idriche:

  • Fornire acqua potabile pulita e fresca in ogni momento. 
  • Controllare e pulire regolarmente gli abbeveratoi per mantenere una portata idrica adeguata. 
  • Le scrofe in lattazione possono richiedere fino a 50 litri di acqua al giorno per sostenere la produzione di latte.


Strategie gestione alimentare:

  • Regolare i tempi di alimentazione: somministrare la razione alle scrofe durante le ore più fresche (mattina e sera). 
  • Offrire pasti più piccoli e frequenti, per evitare il sovraccarico digestivo
  • Supportare i suinetti con mangime sottoscrofa in farina, dato il calo della produzione di latte da parte delle scrofe

 

Strategie nutrizionali:

Durante i periodi di caldo estremo, è fondamentale ottimizzare la dieta dei suini per ridurre il carico metabolico, supportare il sistema immunitario e limitare gli effetti negativi sul benessere e sulle performance produttive. In queste condizioni, gli animali tendono a ridurre l’assunzione di mangime: fornire alimenti ad alta densità energetica e facilmente digeribili diventa quindi essenziale.

  • Aumento del contenuto lipidico: I lipidi forniscono più energia per unità di peso rispetto a carboidrati e proteine, e la loro digestione richiede meno energia, comportando una minore produzione di calore corporeo. Questo approccio consente di mantenere un adeguato apporto energetico anche quando l’assunzione di mangime si riduce.
  • Riduzione delle fibre grezze: limitare l’apporto di fibra grezza nella dieta aiuta a contenere la fermentazione intestinale, che è una delle principali fonti di produzione endogena di calore. Una minore fermentazione comporta una riduzione dello stress termico e migliora l’efficienza digestiva durante i periodi di caldo.
  • Controllo della quota proteica: un eccesso proteico, oltre ad aumentare il carico metabolico, può determinare un'elevata produzione di calore durante il metabolismo dell’azoto. La riduzione mirata delle proteine, accompagnata da una bilanciata integrazione di aminoacidi essenziali, permette di contenere questo effetto senza compromettere le performance produttive. (ho aggiunto questo appunto sulle proteine siccome è un intervento nutrizionale che spesso applichiamo)
  • Somministrare integratori: 
    • Elettroliti (sodio, potassio, bicarbonato): aiutano a mantenere l’equilibrio idrico a e reintegrare i sali persi attraverso l'aumento della sudorazione e della respirazione. L'integrazione delle diete con bicarbonato di sodio può aiutare a mantenere un corretto equilibrio acido-base e alleviare l'alcalosi respiratoria causata dall'esposizione al calore. 
    • Vitamine del gruppo B e minerali sostengono l’appetito e la risposta fisiologica allo stress.
    • Antiossidanti (vitamina E, selenio, polifenoli): aiutano a combattere lo stress ossidativo causato dalle alte temperature. 



Antiossidanti che riducono lo stress da caldo

Lo stress da caldo aumenta lo stress ossidativo nei suini, portando alla produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) o radicali liberi. Queste molecole possono causare danni alle membrane cellulari, alle proteine e al DNA. Gli antiossidanti svolgono un ruolo significativo nel mitigare questi effetti neutralizzando i radicali liberi, supportando la funzione immunitaria e migliorando la salute dell'intestino, particolarmente vulnerabile in condizioni di stress termico.

Riduzione dello stress ossidativo intestinale

Durante lo stress da caldo, il flusso sanguigno viene deviato verso i tessuti periferici per facilitare la dispersione del calore corporeo. Questo adattamento fisiologico comporta una ridotta perfusione degli organi interni, in particolare del tratto gastrointestinale, causando un aumento dello stress ossidativo a livello intestinale.

Per mitigare questo effetto, l’integrazione con antiossidanti rappresenta una strategia nutrizionale efficace. Tuttavia, l’efficacia dipende dalla capacità dei composti utilizzati di neutralizzare in modo efficiente i radicali liberi.

Sebbene la vitamina E sia comunemente aggiunta nelle diete animali per il suo effetto antiossidante, la sua efficacia è limitata in quanto attiva solo in ambiente lipidico e con un potere neutralizzante moderato.

I polifenoli, invece, rappresentano una valida alternativa naturale con un più ampio spettro d’azione. Questi composti sono in grado di esercitare una potente azione antiossidante sia nei compartimenti lipidici sia in quelli acquosi, agendo a livello intestinale e sistemico. Inoltre, i polifenoli ad alta biodisponibilità mostrano una maggiore efficacia nel contrastare i radicali liberi prodotti in condizioni di stress da caldo.

Una soluzione innovativa in questo ambito è AOmix, sviluppata da Trouw Nutrition: una miscela nutrizionale a base di polifenoli altamente biodisponibili, progettata per rafforzare le difese antiossidanti dell’organismo e ridurre lo stress ossidativo durante i periodi di forte stress termico.

Supporto della funzione immunitaria

Lo stress da caldo compromette l’efficienza del sistema immunitario, rendendo i suini più vulnerabili a infezioni e patologie. Alcuni antiossidanti, in particolare le vitamine A, C ed E, svolgono un ruolo fondamentale nel rafforzare le difese immunitarie, riducendo l’infiammazione e migliorando la capacità dell’organismo di contrastare gli agenti patogeni.

Protezione della salute intestinale

  Durante il caldo eccessivo, l’organismo degli animali devia il flusso sanguigno verso la superficie corporea per favorire la dispersione del calore. Questo meccanismo compromette la perfusione degli organi interni, tra cui l’intestino, riducendo l’assorbimento dei nutrienti e danneggiandone la barriera epiteliale. Questa condizione può facilitare l’ingresso di agenti patogeni nel flusso sanguigno. I polifenoli ad alta biodisponibilità offrono una protezione attiva, contribuendo a preservare l’integrità e la funzionalità intestinale anche in condizioni di stress termico. 

Lo stress da caldo è una sfida reale e in crescita per la suinicoltura moderna. Solo attraverso una combinazione di buone pratiche ambientali, nutrizionali e gestionali consente di mitigare gli effetti negativi delle alte temperature, migliorando le performance zootecniche e la salute generale degli animali durante i periodi critici.