Gli effetti negativi dell'isolamento sociale dei vitelli

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Punti chiave della ricerca

  • Se socialmente isolati, i vitelli soffrono di problemi comportamentali e di sviluppo

  • I vitelli alloggiati in gruppo sono meno paurosi di quelli allevati in box singoli

  • I vitelli alloggiati in gruppo approcciano meglio eventuali nuove situazioni e i nuovi alimenti rispetto a quelli allevati in isolamento

  • I vitelli alloggiati in gruppo assumono una maggiore quantità di cibo e crescono meglio rispetto ai vitelli alloggiati individualmente

  • Le potenziali problematiche dei vitelli ospitati in gruppo, suzione incrociata, competizione, aggressività e salute richiedono una corretta gestione

31/12/2021

I box multipli dei giovani vitelli hanno effetti positivi a lungo termine

Gli alloggiamenti dei vitelli neonati sono oggetto di svariati dibattiti. Attualmente la maggior parte degli allevatori gestisce i vitelli neonati singolarmente fino allo svezzamento. Alla base di questa scelta vi sono motivi di biosicurezza e di riduzione del rischio di trasmissione delle malattie. Vi sono tuttavia preoccupazioni relative ai potenziali effetti negativi che l'isolamento sociale può avere sul comportamento, sulle prestazioni e sulla salute dei vitelli.

In natura, i vitelli rimangono molto vicini alle loro madri durante la prima settimana di vita, ma dalla seconda settimana iniziano ad interagire con i loro coetanei e formano piccoli gruppi. Cominciano a pascolare e ruminare dalla terza settimana e pascolano regolarmente con la mandria dai tre ai sei mesi di età circa. Questo apprendimento sociale influenza lo sviluppo comportamentale, compresa la conoscenza dei corretti alimenti [1] e la mancanza di paura di cibi nuovi o non familiari.[2] È quindi necessario alloggiare i vitelli neonati in gruppo per evitare possibili rischi sulla salute e problemi comportamentali. Nel loro studio "Effects of group housing of dairy calves on behavior, cognition, performance, and health," J.H.C. Costa et al.[3] rivedono la ricerca scientifica disponibile sugli effetti dell'isolamento sociale sullo sviluppo dei vitelli e la confrontano con gli effetti di vari tipi di allogiamento di gruppo.

Effetti dell'isolamento sociale

La ricerca ha dimostrato che molte specie animali sviluppano comportamenti anomali quando socialmente isolati. In natura, i vitelli tendono a formare forti legami sociali in giovane età.[4]Comprendendo gli effetti dell'isolamento sociale su diversi criteri comportamentali è quindi necessario scegliere l'alloggio corretto per i vitelli. Si scopre che i vitelli allevati in gruppo hanno meno paura rispetto ai vitelli allevati in isolamento sociale.[5] Il buffering sociale o la capacità delle parti sociali di ridurre l'effetto dei fattori di stress durante una difficoltà, ha forti effetti sui vitelli. I vitelli vocalizzano meno quando si trovano in un luogo nuovo se sono accompagnati da vitelli con cui hanno familiarità, rispetto a quando sono con vitelli non conosciuti.[6] I vitelli alloggiati individualmente reagiscono con vocalizzazioni più forti allo svezzamento rispetto ai vitelli accoppiati.[7]

Poiché gli animali da allevamento spesso sperimentano eventi nuovi, come cambiamenti nella posizione del recinto, raggruppamento e cambiamenti nella dieta, la capacità di far fronte alle novità è piuttosto importante. Tuttavia, è stato dimostrato che i vitelli alloggiati individualmente sono molto più reattivi alle novità sociali e ambientali. [8] Al contrario, i vitelli ospitati in gruppo hanno una reattività fisiologica e comportamentale ridotta al variare degli stimoli, incluso il fatto di avere meno paura dei nuovi alimenti. Inoltre, l'isolamento sociale nella giovane età porta a prestazioni inferiori sulle misure chiave di cognizione e apprendimento.[9]

Pertanto, i vitelli allevati in isolamento sembrano esibire scarse capacità sociali, difficoltà a far fronte a nuove situazioni e scarse capacità di apprendimento, il che potrebbe ostacolare le loro prestazioni in allevamenti che hanno ambienti sempre mutevoli. Questi effetti negativi dell'isolamento sociale potrebbero persistere. Mentre le prove sembrano suggerire che l'alloggio di gruppo dei giovani vitelli porti a dei benefici, è importante comprendere appieno sia i potenziali risultati positivi che i vincoli ad esso associati.

 

I vantaggi dell'alloggiamento di gruppo per i vitelli

Vi è un ampio e crescente numero di prove che dimostrano che l’alloggiamento di gruppo influenza positivamente le prestazioni dei vitelli. In giovane età i vitelli ospitati in gruppo hanno una maggiore assunzione di mangime solido ed un maggior aumento di peso corporeo rispetto ai vitelli alloggiati individualmente. Il meccanismo di influenza sociale sul comportamento alimentare deve essere ulteriormente studiato. Molti studi hanno dimostrato un'influenza positiva dell’allevamento in gruppo su vari indicatori di prestazione dei vitelli, come l'inizio precoce della pubertà e l'aumento della produzione di latte nella prima e successive lattazioni .[10]

 

Le sfide legate all’alloggiamento di gruppo

Le sfide associate all’allevamento in gruppo dei vitelli neonati possono, per la maggior parte, essere superate con una corretta gestione. Sono stati segnalati casi di aumento della suzione incrociata [13] quando i vitelli sono alloggiati in gruppo, ma altri studi hanno riportato un aumento minimo o nullo di questo comportamento [12]. L'uso di sistemi di alimentazione con tettarelle, programmi avanzati di alimentazione con latte e procedure di svezzamento più graduali sembrano mitigare il desiderio di succhiare.

È stata segnalata una maggiore competizione e aggressività nei vitelli cresciuti in gruppo. Questo comportamento può essere gestito fornendo maggiore quantità di latte, ampie stazioni di alimentazione, progettando e posizionando queste stazioni in modo efficace.

Probabilmente, uno dei motivi principali per cui i produttori di latte isolano i vitelli neonati è la riduzione del rischio di malattie, in particolare delle malattie respiratorie. Vi sono tuttavia poche prove che dimostrino una relazione significativa tra la salute dei vitelli e le gabbiette singole. Molti studi empirici non hanno riscontrato alcun vantaggio per la salute dei vitelli allevati individualmente [13]. Fattori come la quantità e la qualità del latte somministrato, l'igiene, la dimensione del gruppo, la ventilazione, i protocolli del colostro e la gestione della lettiera hanno un'influenza molto maggiore sul rischio di malattia rispetto all’allevamento in gruppo.

 

Conclusioni

In definitiva, gli aspetti positivi dell'alloggiamento in gruppo dei giovani vitelli sembrano superare gli effetti negativi derivanti dal loro isolamento sociale. Con una corretta gestione, è possibile ridurre al minimo la percezione del rischio derivante dall'allevamento in gruppo e dare ai vitelli nella fase pre-svezzamento miglior possibilità di raggiungere prestazioni più elevate.

 

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Bibliografia

[1] Boyd, R., Richerson, P.J. Why culture is common, but cultural evolution is rare. Proc. British Acad. Symp.Oxford Univ., Oxford, UK; 1996:77–94. 
[2] Costa, J.H.C., Daros, R.R., von Keyserlingk, M.A.G., Weary, D.M. Complex social housing reduces food neophobia in dairy calves. J. Dairy Sci. 2014; 97:7804–7810. 
[3] Costa, J.H.C., von Keyserlingk, M.A.G. and Weary, D.M. Effects of group housing of dairy calves on behavior, cognition, performance, and health. J Dairy Sci. 2016; 99:1-15. 
[4] Færevik, G., Jensen, M.B., Bøe, K.E. Dairy calves social preferences and the significance of a companion animal during separation from the group. Appl. Anim. Behav. Sci. 2006; 99: 205–221. And Duve, L.R., Jensen, M.B. The level of social contact affects social behaviour in pre-weaned dairy calves. Appl. Anim. Behav. Sci. 2011; 135:34–43. 
[5] Bøe, K.E., Færevik, G. Grouping and social preferences in calves, heifers and cows. Appl. Anim. Behav. Sci. 2003; 80:175–190. 
[6] Færevik, G., Jensen, M.B., Bøe, K.E. 2006; Op cit. 
[7] de Paula Vieira, A., von Keyserlingk, M.A.G., Weary, D.M. Effects of pair versus single housing on performance and behavior of dairy calves before and after weaning from milk. J. Dairy Sci.2010; 93:3079–3085. 
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[9] Meagher, R.K., Daros, R.R., Costa, J.H.C., von Keyserlingk, M.A.G., Hötzel, M., Weary, D.M. Individual housing impairs reversal learning and increases fear of novel objects in dairy calves. PLoS ONE.2015; 10: e0132828. 
[10] Moallem, U., Werner, D., Lehrer, H., Zachut, M., Livshitz, L., Yakoby, S., Shamay, A. Long-term effects of ad libitum whole milk prior to weaning and prepubertal protein supplementation on skeletal growth rate and first-lactation milk production. J. Dairy Sci. 2010; 93:2639–2650. And Soberon, F., Raffrenato, E., Everett, R.W., Van Amburgh, M.E. Preweaning milk replacer intake and effects on long-term productivity of dairy calves. J. Dairy Sci. 2012; 95:783–793. 
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[12] Chua, B., Coenen, E., Van Delen, J., Weary, D.M. Effects of pair versus individual housing on the behavior and performance of dairy calves. J. Dairy Sci. 2002; 85:360–364. And Mattiello, S., Canali, E., Ferrante, V., Caniatti, M., Gottardo, F., Cozzi, G., Andrighetto, I., Verga, M. The provision of solid feeds to veal calves: II. Behavior, physiology, and abomasal damage. J. Anim. Sci.2002; 80:367–375. 
[13] Waltner-Toews, D., Martin, S.W., Meek, A.H. Dairy calf management morbidity and mortality in Ontario Holstein herds. I: The data. Prev. Vet. Med. 1986; 4:103–124 (a). Waltner-Toews, D., Martin, S.W., Meek, A.H. Dairy calf management, morbidity and mortality in Ontario Holstein herds. III. Association of management with morbidity. Prev. Vet. Med. 1986; 4:137–158(b). Perez, E., Noordhuizen, J.P.T.M., Van Wuijkhuise, L.A., Stassen, E.N. Management factors related to calf morbidity and mortality rates. Livest. Prod. Sci. 1990; 25:79–93. And Johnson, K., Burn, C.C., Wathes, D.C. Rates and risk factors for contagious disease and mortality in young dairy heifers. Anim. Sci. Rev. 2011; 205:101–113.

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