I sistemi di alimentazione automatica riducono i costi e soddisfano le esigenze individuali dei vitelli

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Weaning strategies

Punti chiave della ricerca

  • I vitelli che sono stati svezzati sulla base della loro capacità di mangiare alimenti solidi invece che ad un'età prestabilita hanno molti vantaggi

  • L'uso di sistemi di alimentazione automatica per regolare le quantità di latte in base all'assunzione di mangime riduce i costi e aumenta la possibilità di svezzare il vitello sulla base delle esigenze del singolo vitello

  • Svezzare i vitelli sulla base dell'assunzione di mangime starter comporta un guadagno medio giornaliero maggiore rispetto allo svezzare ad un'età prefissata dalle 6 alle 8 settimane

  • Svezzare i vitelli sulla base del mangime starter assunto è meno costoso rispetto allo svezzamento fisso all'età di 12 settimane, ma si registra una crescita simile

31/12/2021

Qual è il metodo migliore per svezzare i vitelli da latte alimentati con elevati apporti nutrizionali con un'allattatrice automatica?

Nella scelta di un metodo per l'alimentazione dei vitelli nel periodo pre-svezzamento dovrebbero essere considerati diversi fattori, come l'efficienza in termini di costi, la crescita dei vitelli e la salute. Sempre più spesso i produttori di latte fanno uso di sistemi di alimentazione automatica nel periodo pre-svezzamento, i quali:

  • riducono i costi di manodopera[1]
  • aumentano la capacità di monitorare con precisione i consumi individuali di alimenti liquidi e solidi[2]
  • agevolano l'alimentazione di maggiori quantità di latte o latte in polvere, che porta ad una maggiore crescita pre-svezzamento[3] , con conseguente maggiore resa del latte[4] e una maggiore produzione futura.

Se vengono somministrate quantità più elevate di latte, i vitelli dovrebbero essere svezzati a un’età fissa, 6 o 8 settimane, anche se questo comporta spesso un calo allo svezzamento?[5] È importante capire che l'assunzione di mangime starter è generalmente ridotta quando si somministrano grandi quantità di latte in polvere[6]. Ciò potrebbe portare ad una crescita inferiore e a maggiori manifestazioni di fame se lo svezzamento avviene in giovane età[7]. Un modo per evitare questo specifico problema è semplicemente svezzare in età più avanzata[8], ma questo può essere piuttosto costoso.

Nella loro ricerca "Using automated feeders to wean calves fed large amounts of milk according to their ability to eat solid feed", de Passillé e Rushen[9] analizzano lo svezzamento dei vitelli cresciuti con un piano alimentare ad elevati apporti nutrizionali in base all'assunzione di starter (WSI) piuttosto che ad un'età fissa. Questo è stato confrontato con lo svezzamento in età fissa giovane (48 giorni = EW) e avanzata (89 giorni = LW). Sono stati presi in considerazione diversi fattori tra cui l'assunzione di mangime ed energia, l'aumento di peso ed il comportamento sia durante che dopo lo svezzamento.

Impostazione dello studio

Nello studio sono stati inclusi 56 vitelli Holstein femmina. Sono stati tutti alimentati con 4 litri di colostro entro 6 ore dalla nascita e sono stati posti in gabbiette singole fino all'età di 5 giorni. Mentre si trovavano nelle loro gabbiette singole, i vitelli avevano accesso ad libitum al latte di scarto, ma non ricevevano acqua o mangime starter. A 5-6 giorni di età sono stati trasferiti in box multipli da 5 a 9 persone, sulla base di 3 diverse strategie di svezzamento e sono stati alimentati con con latte e mangime starter con un sistema automatico. Ai vitelli venivano somministrati 12 litri/giorno di latte pastorizzato e avevano accesso ad libitum al mangime starter, al fieno e all'acqua, tramite sistemi automatici che pesavano l'assunzione di ciascun vitello ad ogni pasto. Tutti i vitelli venivano pesati una volta alla settimana tramite una bilancia elettronica.

  1. Un gruppo di vitelli è stato svezzato in anticipo (EW, n = 14), a partire da 40 giorni, con la razione di latte gradualmente ridotta fino al completo svezzamento al giorno 48.
  2. Un altro gruppo è stato svezzato in ritardo (LW, n = 14), ricevendo l’intera quantità di 12 L/giorno fino al giorno 80, con il latte che veniva gradualmente ridotto fino a quando non veniva completamente svezzato al giorno 89.
  3. L’ultimo gruppo è stato svezzato in base alla quantità di mangime starter assunto (WSI, n = 28), ricevendo l'intera razione di latte fino a quando non avevano consumato in media 200 g/giorno di starter durante i tre giorni precedenti (ciò è accaduto a 54,7 giorni in media); la soministrazione di latte è statae gradualmente ridotta fino ad arrivare a zero quando avevano consumato in media 1400 g/giorno di starter nei tre giorni precedenti (ciò avveniva in media a 75,8 giorni).

 

Effetti su peso, incremento medio giornaliero e comportamento

Alla settimana 10, i vitelli EW erano più leggeri (84,5 kg) rispetto ai vitelli WSI (90,6 kg) e LW (94,9 kg). Alla settimana 13, il peso dei vitelli EW (108,2 kg) era ancora in ritardo rispetto agli altri due gruppi, ma il divario tra i vitelli LW (115,9 kg) e i vitelli WSI (115,2 kg) si era ridotto.

Allo stesso modo, tra la settimana 3 e la settimana 13, i vitelli EW hanno registrato l’incremento medio giornaliero più basso (1,56 kg p/g), seguito dai vitelli WSI (1,80 kg p/g) e dai vitelli LW (1,85 kg p / g). Durante il periodo di svezzamento, tre dei vitelli EW hanno perso peso. Tutti i vitelli WSI e LW hanno guadagnato peso, con un guadagno medio giornaliero durante lo svezzamento di 0,15 kg per i vitelli EW, 0,96 kg per i vitelli WSI e 1,21 kg per i vitelli LW.

Gli accessi senza assunzione di cibo al sistema di alimentazione automatica, che sono considerati un segno di fame[10] , erano significativamente più frequenti per i vitelli EW durante e dopo lo svezzamento rispetto agli altri due gruppi.

 

Vantaggi di uno svezzamento basato sulla capacità di mangiare alimenti solidi

I vitelli WSI hanno raggiunto lo stesso peso a 13 settimane dei vitelli LW, ma sono stati svezzati in media 2 settimane prima dei vitelli LW. Poiché l'alimentazione del latte è più costosa dell'alimentazione con starter, lo svezzamento basato sulla capacità di un vitello di mangiare alimenti solidi sembra fornire un vantaggio economico. Lo svezzamento precoce riduce notevolmente la quantità di latte che un vitello beve mentre aumenta l'assunzione di starter, ma questo metodo è stato meno efficace in questo studio. Ha inoltre comportato un significativo calo della crescita allo svezzamento, portando a un peso corporeo inferiore per almeno 6-8 settimane dopo lo svezzamento. L'uso di sistemi di alimentazione automatici per adeguare la quantità di latte di ogni singolo vitello in base alla loro capacità di consumare mangime starter porta ad un'età allo svezzamento intermedia, tra EW e LW, con il vantaggio di ridurre il consumo di latte e aumentare il consumo di starter, ma con il raggiungimento di pesi simili come i vitelli LW.

La capacità di regolare l'età dello svezzamento per ogni singolo vitello è solo uno dei molti vantaggi dei sistemi di alimentazione automatici. Inoltre, facilitano il consumo di grandi quantità di latte, il che aiuta anche a mantenere pesi corporei più elevati fino allo svezzamento e durante lo svezzamento.

 

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Bibliografia

[1] Kung, L., Jr., S. Demarco, L. N. Siebenson, E. Joyner, G. F. W. Haenlein, and R. M. Morris. 1997. An evaluation of two management systems for rearing calves fed milk replacer. J. Dairy Sci. 80: 2529–2533. 
[2] Roth, B. A., E. Hillmann, M. Stauffacher, and N. M. Keil. 2008. Improved weaning reduces cross-sucking and may improve weight gain in dairy calves. Appl. Anim. Behav. Sci. 111:251–261. And de Passillé, A. M., and J. Rushen. 2012. Adjusting the weaning age of calves fed by automated feeders according to individual intakes of solid feed. J. Dairy Sci. 95:5292–5298. 
[3] Khan, M. A., D. M. Weary, and M. A. G. von Keyserlingk. 2011. Invited review: Effects of milk ration on solid feed intake, weaning, and performance in dairy heifers. J. Dairy Sci. 94:1071–1081. And, Miller-Cushon, E. K., and T. J. DeVries. 2015. Invited review: Development and expression of dairy calf feeding behaviour. Can. J. Anim. Sci. 95: 1–10. 
[4] Bach, A. 2012. Ruminant nutrition symposium: Optimizing performance of the offspring: Nourishing and managing the dam and postnatal calf for optimal lactation, reproduction, and immunity. J. Anim. Sci. 90:1835–1845. And, Soberon, F., E. Raffrenato, R. W. Everett, and M. E. Van Amburgh. 2012. Preweaning milk replacer intake and effects on long-term productivity of dairy calves. J. Dairy Sci. 95:783–793. 
[5] de Passillé, A. M., T. F. Borderas, and J. Rushen. 2011. Weaning age of calves fed a high milk allowance by automated feeders: Effects on feed, water, and energy intake, behavioral signs of hunger, and weight gains. J. Dairy Sci. 94: 1401–1408. Eckert, E., H. E. Brown, K. E. Leslie, T. J. DeVries, and M. A. Steele. 2015. Weaning age affects growth, feed intake, gastrointestinal development, and behavior in Holstein calves fed an elevated plane of nutrition during the preweaning stage. J. Dairy Sci. 98: 6315–6326. And, Miller-Cushon and Devries, 2015. Op cit. 
[6] Jensen, M. B. 2006. Computer-controlled milk feeding of group-housed calves: The effect of milk allowance and weaning type. J. Dairy Sci. 89: 201–206. And, Borderas, T. F., A. M. B. de Passillé, and J. Rushen. 2009. Feeding behavior of calves fed small or large amounts of milk. J. Dairy Sci. 92: 2843–2852. 
[7] Borderas et al., 2009. Op cit. 
[8] de Passillé at al., 2011. Op cit. And, Eckert et al., 2015. Op cit. 
[9] de Passillé, A.M. and J. Rushen. 2016. Using automated feeders to wean calves fed large amounts of milk according to their ability to eat solid feed. J. Dairy Sci. 99: 3578-3583. 
[10] Jensen, M. B., and L. Holm. 2003. The effect of milk flow rate and milk allowance on feeding related behaviour in dairy calves fed by computer controlled milk feeders. Appl. Anim. Behav. Sci. 82:87–100. And, De Paula Vieira, A., V. Guesdon, A. M. de Passillé, M. A. G. von Keyserlingk, and D. M. Weary. 2008. Behavioural indicators of hunger in dairy calves. Appl. Anim. Behav. Sci. 109:180–189.

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